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notarile. In particolare, gli avvocati presso le sedi Roma eur e Milano Repubblica assistono il cliente nelle cause di revocatoria fallimentare aventi ad oggetto beni immobili.
Qui di seguito una recente sentenza sull'argomento
Cassazione civile Sez. I ordinanza n. 30759 del 22 novembre 2025
Fatto
Un fallimento proponeva azione revocatoria di una compravendita immobiliare conclusa in periodo sospetto, ottenendo sentenza favorevole passata in giudicato. Successivamente il fallimento conveniva
in giudizio l'acquirente per ottenere la restituzione dei canoni di locazione percepiti dall'immobile nel periodo intercorso tra la domanda di revocatoria e la riconsegna del bene. L'acquirente
eccepiva la prescrizione del diritto e la compensazione con il credito per il prezzo di acquisto ammesso al passivo fallimentare. I giudici di merito accoglievano parzialmente la domanda, condannando
alla restituzione dei canoni maturati fino alla data di incorporazione del locatore nella società conduttrice.
Massima
La sentenza che accoglie la domanda di revocatoria fallimentare ha natura costitutiva, in quanto modifica ex post una situazione giuridica preesistente privando di effetti l'atto nei confronti della
massa fallimentare, ma determina anche un effetto restitutorio, conferendo al curatore il diritto di credito alla restituzione del bene e il potere di apprensione dello stesso non solo per sottoporlo
ad espropriazione ma anche per gestirlo nell'interesse della massa. In caso di revoca di atto traslativo di bene fruttifero, il terzo acquirente soccombente deve restituire alla massa attiva non solo
il bene ma anche i frutti civili ritratti dallo stesso, con decorrenza dalla domanda di revoca, per effetto della retroattività della sentenza costitutiva passata in giudicato. Il termine di
prescrizione del diritto alla restituzione dei frutti decorre dal passaggio in giudicato della sentenza di revoca, trattandosi di pronuncia costitutiva i cui effetti, pur retroagendo al momento della
domanda, si producono solo con la definitività delle statuizioni. L'obbligo di restituire i frutti, sorgendo per effetto della sentenza di revoca in favore della massa dei creditori, non è
suscettibile di compensazione con il credito concorsuale dell'acquirente per la restituzione del prezzo, ancorché ammesso al passivo, per difetto del requisito di reciprocità delle obbligazioni.
Esito
La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso principale dell'acquirente e inefficace il ricorso incidentale tardivo del fallimento, confermando la sentenza di appello. Condanna la ricorrente
principale alle spese del giudizio di legittimità.
Bisogna dunque prestare attenzione in caso di acquisto di immobili da società, spesso costruttrici o anche di semplice intermediazione. L'assistenza legale in fase di trattativa e proposta di
acquisto può rivelarsi decisiva per evitare spiacevoli conseguenze in caso di fallimento o altre procedure concorsuali da parte della società venditrice.
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