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PIGNORAMENTO AGENZA ENTRATE RISCOSSIONE

 

Il pignoramento da parte dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione è una procedura esecutiva per recuperare crediti non pagati, che può colpire beni mobili, immobili o somme di denaro come conti correnti e stipendi.

 

L'agenzia può avviare il pignoramento dopo che sono trascorsi almeno 60 giorni dalla notifica di una cartella esattoriale, e agisce direttamente su debiti scaduti e non pagati. Esistono limiti percentuali al pignoramento di stipendi e pensioni e tutele per i conti correnti e la prima casa.  

 

1. Tipi di pignoramento

 

Pignoramento presso terzi: Riguarda stipendi, pensioni, e conti correnti. 

 

Stipendi e pensioni: È possibile pignorare fino a un quinto dello stipendio netto (1/10 per redditi fino a €2.500, 1/7 per quelli tra €2.500 e €5.000 e 1/5 per quelli superiori a €5.000). 

 

Conti correnti: Le somme presenti sul conto possono essere pignorate, ma ci sono tutele per le somme accreditate in futuro, che rientrano nei limiti percentuali previsti per stipendi e pensioni. 

 

Pignoramento di immobili: È una misura che può essere presa in caso di debiti ingenti. 

 

La prima casa ha delle tutele specifiche e non può essere pignorata a determinate condizioni. 

 

Pignoramento di veicoli: L'agenzia può disporre il fermo amministrativo di un autoveicolo, ma il pignoramento può comunque avvenire in alcuni casi. 

 

Pignoramento di quote societarie: L'agenzia può pignorare e vendere le quote di una società (ad esempio, una SRL) in determinate circostanze. 

 

2. Cosa fare per evitare o gestire il pignoramento

 

Paga i debiti: Salda i debiti per evitare il pignoramento. 

 

Richiedi una rateizzazione: Se non puoi saldare tutto, puoi chiedere la rateizzazione del debito. 

 

Sospendi il pignoramento: Se non hai ricevuto la cartella esattoriale, puoi richiedere la sospensione del pignoramento. 

 

Verifica i termini: Assicurati di aver ricevuto la notifica corretta e che il pignoramento non sia illegittimo. 

 

Non perdere le somme: Se ricevi un atto di pignoramento, agisci rapidamente per proteggere le tue somme. 

 

3. Pignoramenti del fisco più rapidi in legge di bilancio 2026

 

Il legislatore della futura legge di bilancio ha esteso il patrimonio informativo dell’AdER, che dal 2026 potrà accedere ai dati relativi ai corrispettivi delle fatture emesse. 

 

Nella specie è l’articolo 27 del testo del disegno di Legge di Bilancio 2026 a prevedere l’estensione del patrimonio informativo dell’Agenzia delle Entrate. La norma modifica il testo dell’articolo 1, comma 5-bis del decreto legislativo n. 127/2015 in materia di conservazione e utilizzo dei dati delle fatture elettroniche, prevedendo che i file delle fatture elettroniche siano conservati fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello della presentazione della dichiarazione di riferimento, per essere utilizzati dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate nelle attività di controllo ai fini fiscali.

 

La norma non sarà immediatamente operativa, ma sarà necessario un altro provvedimento dell’Agenzia delle Entrate per definirne i criteri, da emanare entro tre mesi dalla sua entrata in vigore.

 

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione potrà accedere ai dati che transitano nel Sistema di Interscambio, riguardanti i pagamenti periodici effettuati nei confronti del titolare di partita IVA che abbia debiti iscritti a ruolo, o dei soggetti coobbligati al pagamento. Per imprese e professionisti arriverà un meccanismo di pignoramento simile a quanto previsto sugli stipendi e sulle pensioni.

 

Resta, al momento, ancora esclusa la possibilità a di consentire il pieno accesso di AdeR ai dati dei conti correnti.


4. Alcuni vizi comun dell'atto di pignoramento:

 

- Errore nei calcoli: Può accadere che l’importo richiesto sia maggiore del dovuto. Ad esempio, potrebbero essere stati conteggiati interessi o sanzioni non dovuti.
- Prescrizione: Se sono trascorsi più di 5 anni dalla notifica della cartella esattoriale senza atti interruttivi validi, il debito potrebbe essere prescritto.
- Invalidità dell’atto: Un atto esecutivo, come il preavviso di pignoramento, deve essere notificato correttamente e nel rispetto delle normative. Se ciò non avviene, l’atto può essere considerato nullo.
- Vizi formali: Errori nei documenti, come dati errati o la mancata indicazione delle modalità di pagamento, possono costituire motivo di contestazione.

 

Lo Studio legale e tributario LTD dell'Avv. Nicola di Stefano con sede in Roma Eur Palasport e Milano Repubblica offre assistenza specialistica a privati e società nelle verifiche fiscali e nella predisposizione di ricorsi avverso avvisi accertamento, cartelle essatoriali, fermo amministrativo ed atti di pignoramento notificati dalla agenzia entrate riscossione, inps o da altri enti, ad es. dal comune per tributi locali (imu, tari, ecc.) 

 

ROMA-MILANO, 26.11.2025

Avv. Nicola di Stefano

 

 

 

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